Ciao carissimi amici!
Ho deciso di dare la seconda vita al mio blog! Pero' cambio un po' l'idea! Prima descrivevo in russo le mie avventure in Italia, adesso invece comincio a scrivere in italiano e vi faccio conoscere il mio paese! Speriamo che andra' bene. Sara' anche utile per il mio italiano))
Per fare il ponte da Milano ad Astana (perche' come ben sapete il prossimo EXPO lo facciamo noi dal 10 giugno al 10 settembre 2017 nella capitale del Kazakhstan) comincio con il breve racconto dell'esposizione italiana del 2015 (cosi vi faccio anche vedere le mie tantissime foto). Enjoy it!
Nel 2015 ho fatto la stendista del padiglione del Kazakhstan all’EXPO a Milano.
L'esposizione universale di Milano ha preso il via il 1 maggio e si e' conclusa il 31 ottobre. È stata una grande occasione e sicuramente un'esperienza unica sia per i numerosi visitatori sia per noi che abbiamo lavorato dentro i padiglioni dell'Expo.
Il tema della manifestazione e' stata "Nutrire il Pianeta. Energia per la vita". Ogni paese partecipante ha dovuto riflettere sul tema per poi esprimere le proprie idee attraverso lo spazio espositivo del proprio padiglione. Certo, non tutti i padiglioni sono riusciti a rispettare bene il tema, però, molti hanno cercato di svilupparlo in maniera insolita e interessante.
Dai primi passi, gli ospiti potevano ammirare tantissime strutture architettoniche che rappresentavano i paesi diversi. Camminando lungo il Decumano sì poteva vedere la bellissima costruzione di legno del Vietnam, le fantastiche vele del Kuwait, tradizionali ornamenti colorati del'Ecuador, oppure, la favolosa struttura del Regno Unito, che rappresentava un'alveare gigantesco di metallo che si illuminava dopo il tramonto.
Non mancavano i padiglioni che non hanno badato tanto all'architettura esterna, ma hanno approfondito il tema con il significato più preciso come, per esempio, il padiglione della Svizzera, che rifletteva sulla responsabilità del consumo.
I paesi riusciti ad equilibrare bene tutti i due aspetti, ovviamente, hanno ottenuto la maggior parte dell'attenzione. Il padiglione più visitato e amato è stato quello degli Emirati Arabi Uniti. La loro costruzione affascinante che sembrava un'oasi tra le dune del deserto invitava a parlare delle nuove tecnologie che aiutano a sopravvivere sulla loro terra inospitale. Era simpaticissimo anche il padiglione giapponese dove il personale gentile spiegava come si dice "ciao" e "grazie" nella loro lingua. L'orgoglio italiano era il Palazzo Italia, l'unico che e' rimasto dopo l'Expo.
Mi fa anche tantissimo piacere di dire che il padiglione del Kazakhstan ogni giorno e' stato visitato da più di 5.000 persone. E se di solito al inizio i nostri ospiti sapevano ben poco del grandissimo paese dell'Asia Centrale, uscendo dal padiglione ci chiedevano spesso il periodo migliore per visitare il Kazakhstan.
Secondo me, la grande forza degli eventi come Expo è proprio questo - il fatto che attraverso la cultura tradizionale e, sopratutto, la gente di ogni paese partecipante si può scoprire il nostro pianeta e, forse, trovare le risposte alle domande principali del nostro secolo.